Le Pinne Rondine sono state la prima invenzione di successo mondiale di Luigi Ferraro nel campo delle attrezzature subacquee. Negli anni ’50 esistevano pinne molto diverse da quelle che oggi conosciamo. Per quanto consentissero una certa locomozione le pinne di allora erano comunque corte, scomode, dolorose e soprattutto poco efficienti. Derivavano da un brevetto depositato da Louis de Corlieu nel 1933 che riguardava palette per le mani e pinne per i piedi per le quali si era ispirato alle pinne fabbricate con foglie dai pescatori polinesiani. Vennero proposte sia alla Marina Francese nel 1934 che all’Ammiragliato Britannico nel 1935 ma entrambi non ne compresero il potenziale e le rifiutarono. Fu invece la Marina Militare Italiana che, intuendo per prima le possibilità operative che le pinne potevano offrire, le adottò per i propri incursori subacquei, i Gamma della X Mas. Fra questi vi era Ferraro che con le pinne ai piedi compì, durante la Seconda Guerra Mondiale, imprese straordinarie che gli valsero la Medaglia d’Oro al Valor Militare.
Partendo da queste esperienze Ferraro dapprima mette a punto lo schema teorico di funzionamento delle pinne che pubblica nel 1950 su “Mondo Subacqueo” il primo esempio mondiale di rivista del settore subacqueo, edita in numero unico. A tale studio è dedicato il capitolo “Le Pinne Natatorie” nel libro “Dominare gli Istinti” di G.Cafiero - Ed. Ireco.
Nel 1952, dopo pazienti studi, calcoli, prototipi nasce finalmente la pinna della rivoluzione tecnologica: la Rondine. E’ una summa di innovazioni di fisica, chimica e meccanica che garantisce prestazioni incomparabilmente superiori alle pinne fino ad allora esistenti. Ma ciò che le renderà famose è la soluzione adottata per la calzata: una vera e propria scarpetta in gomma morbida che alloggia tutto il piede che, con il massimo comfort, fa del piede e della pinna un tutt’uno. Tutte le pinne odierne a scarpetta derivano dai principi ergonomici della Rondine di Ferraro
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