Nel 1951, quando ancora le sole pinne disponibili sono le famigerate pinne con cinghiolo che fanno tanto male ai calcagni, Ferraro organizza la prima gara di nuoto pinnato in mare, una traversata del litorale genovese dal Lido a Nervi in quattro tappe, l'ultima di notte, ciascun partecipante con una torcia elettrica impermeabile fissata alla calottina di gomma e la scogliera del traguardo tutta illuminata dalle fotoelettriche dei Vigili del Fuoco. Pochi anni più tardi, nel 1955, inventa una manifestazione che organizza insieme alla Fiera Internazionale della Pesca di Ancona. E’ la “100 Km. dell’Adriatico”. E’ simile al Giro d’Italia ma, invece delle biciclette e dei ciclisti vi sono le pinne ed i nuotatori. Si tratta di una gara a tappe e si svolge a staffetta sul tratto di mare fra Rimini e Ancona durante otto giorni. Il percorso medio di ogni tappa è di circa 10 chilometri. L’ultima tappa, lunga soltanto un chilometro, vede la partecipazione simultanea di tutti gli atleti in gara e si svolge di notte nello specchio acqueo antistante la Fiera, illuminato a giorno dai riflettori. Ne verranno disputate sei edizioni durante le quali la “100 Km. dell’Adriatico” acquisirà via, via sempre più risalto sui media attratti da quell’enorme apparato di barche, navi, che segue i nuotatori in mare e di un pubblico che si accalca sui moli delle partenze e degli arrivi e lungo le spiagge. Quando, per problemi organizzativi, la “100 Km.” non viene più disputata il Nuoto Pinnato ha ormai raggiunto sufficiente notorietà e la maturità necessaria per essere considerato una specialità sportiva a tutti gli effetti come Ferraro aveva auspicato. Nel frattempo nel 1957 viene organizzato il primo Campionato Italiano; nel '60 il primo Campionato del Mondo a Palermo, in mare.
Oggi la disciplina del Nuoto Pinnato è divenuta sport riconosciuto dal CIO. Nel 1971 per il Nuoto Pinnato è il momento di una autentica rivoluzione, quando viene introdotto un nuovo strumento natatorio: la monopinna. Si tratta di una pinna unica, realizzata in vari materiali che consente prestazioni superiori alle tradizionali bi-pinne. Dopo pochi anni di convivenza nel 1979 tutti i primati mondiali sono realizzati con la monopinna. Nasce però un problema socio-economico: per essere competitivo un nuotatore pinnato deve utilizzare la monopinna che ha tuttavia un costo notevole, non alla portata di tutti. Conseguentemente atleti promettenti rinunciano alle gare perché sforniti di adeguati attrezzi. Dal 2006 la CMAS, su iniziativa di Achille Ferrero, ha inserito fra le specialità agonistiche del Nuoto Pinnato la categoria riservata alle “bi-pinne” per consentire anche a nuotatori meno abbienti di poter competere con strumenti economicamente poco costosi e l’ha intitolata “Luigi Ferraro Cup” in onore di chi, alla affermazione delle pinne e alla loro diffusione ha dedicato tanto.
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