Orietta, sua moglie

Nell’inverno del 1943, in Africa settentrionale la VIII Armata britannica avanza dopo aver sconfitto gli italo-tedeschi a El Alamein e la caduta di Tripoli appare ormai inevitabile. Ferraro viene allora designato per compiere azioni di sabotaggio nella sua città adottiva una volta che questa verrà occupata da parte del nemico. Era sconsigliabile poter utilizzare la collaborazione di elementi estranei all’ambiente, che indubbiamente avrebbero richiamato attenzione e sospetti.
Ferraro avanza allora il progetto di poter essere aiutato dalla moglie: loro due vivevano e lavoravano a Tripoli già prima che scoppiasse la guerra, un loro ritorno in città non desterebbe sospetti: lui è stato militarizzato, ma per ordine del Governatore della Colonia continua a svolgere il suo compito di formatore di giovani, tanto è vero che è stato richiamato dal fronte che stava per raggiungere; lei addirittura è una donna, e in Italia le donne stanno a casa, non vanno a combattere in uniforme come le americane e le inglesi.
Comincia cosi a Livorno la trasformazione di Orietta Ferraro, insegnante di educazione fisica, in assaltatore subacqueo.
Camuffata da marinaio è prelevata dalla sua abitazione tutti i giorni, a fine mattinata e accompagnata alla piscina deserta dell'Accademia Navale. Fatica come e più d'un robusto marinaio, si abitua a indossare la calzamaglia e la muta in foglia di gomma, ad avanzare nell' acqua usando le pinne. Presto l'addestramento e l'allenamento continueranno in mare, ore e ore di nuoto sul dorso, anche con simulacri di bauletti esplosivi, senza carica, ovviamente, ma in tutto e per tutto uguali a quelli veri, nella forma e nel peso. Ha meno tempo del marito ma deve raggiungere lo stesso livello di addestramento. Questo per più di 40 giorni e avendo lasciato un figlio di tre anni affidato ai nonni. Ma l’amore di Patria dei Ferraro era questo; il nonno di Orietta aveva combattuto nel 1848 con Daniele Manin per la difesa di Venezia nella Repubblica di San Marco.
Purtroppo la caduta di Tripoli avviene molto prima del previsto per cui è necessario far partire Ferraro urgentemente, quindi senza l’ausilio della moglie che non ha terminato tutto l’addestramento.
Lo stesso Ferraro non può arrivare che a Zarzis (confine libico-tunisino) perché Tripoli viene occupata il giorno prima. (1)

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Luigi e Orietta Ferraro nel giorno del loro matrimonio
Luigi e Orietta Ferraro nel giorno del loro matrimonio