Luigi Ferraro prese parte al 2° conflitto mondiale come Volontario. Ammesso al Corso Ufficiali di Complemento, nominato Sottotenente, fu assegnato al 20° Reggimento Artiglieria. Passò poi a disposizione della Milizia Artiglieria Marittima (Milmart) dipendente dal Ministero della Marina e nel 1942 ebbe il comando di una batteria costiera antinave. Fece domanda e fu ammesso alla Scuola Sommozzatori di Livorno e, ottenuto il brevetto, passò alla X MAS nel Gruppo "Gamma" del quale divenne poi Vice-comandante ed Istruttore.
Nel maggio 1943 venne inviato in Turchia con l'incarico di compiere azioni di sabotaggio contro mercantili nemici. Da informazioni pervenute era stato rilevato che questo paese stava fornendo del cromo, materiale d’importanza bellica, all’Inghilterra. Fu quindi deciso di ostacolarne l’approvvigionamento marittimo e, considerando le caratteristiche geografiche del porto di Alessandretta (Iskenderun), di fronte a Cipro, dove i piroscafi dovevano ancorare in rada a due o tremila metri dalla costa, si pensò che un incursore potesse trasportare dei bauletti esplosivi fino alle navi che avrebbe poi minato. Si optò quindi per l’impiego di un uomo "gamma" e l’uomo selezionato per quest’operazione fu Luigi Ferraro. Senza dare nell’occhio, venne mandato in Turchia sotto falsa copertura diplomatica con alcune valigie piene di ordigni esplosivi per assumere la carica di funzionario presso il Consolato italiano di Alessandretta. Iniziava l’Operazione Stella, nel gergo cifrato delle missioni segrete. Fra giugno e agosto 1943 condusse quattro azioni di sabotaggio contro i mercantili nemici, nei porti di Alessandretta e di Mersina. Nel primo porto applicò, la sera del 30 giugno, due “bauletti” esplosivi alla chiglia del piroscafo greco Orion di 7.000 tsl, carico di minerale di cromo, che affondò il mattino successivo a poche miglia dal porto. Il 9 luglio, operando dal vicino porto di Mersina, ripetè l'operazione sul piroscafo Kaituna di 10.000 tsl, il quale subì ingenti danni e fu portato ad incagliarsi sulle coste di Cipro per evitarne l'affondamento. Nuovamente a Mersina, Ferraro ripetè l'azione, la sera del 30 luglio, sul piroscafo britannico Sicilian Prince, che non ebbe a subire conseguenze perché una ispezione alla carena consentì ai sommozzatori britannici di rimuovere i bauletti esplosivi. Migliore sorte ebbe l'azione effettuata il 1° agosto contro la motonave norvegese Fernplant di 7.000 tsl, carica anch'essa di minerale di cromo ed ancorata nel porto di Alessandretta. La Fernplant affonderà poi nelle acque al largo della Siria. Queste azioni valsero a Luigi Ferraro la medaglia d’Oro al Valor Militare.
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