Il 5 gennaio 2006 a Genova Luigi Ferraro si spegne fra le braccia dei figli. La moglie Orietta li ha lasciati due anni prima. Il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, appresa la notizia della scomparsa del Capitano di Fregata Medaglia d'Oro al Valor Militare Luigi Ferraro, fa pervenire un messaggio di sentita partecipazione e solidale cordoglio ai familiari e al Presidente delle Medaglie d'Oro al Valor Militare Generale C.C. M.O.V.M. Umberto Rocca. I funerali di Stato vengono tenuti il 9 gennaio. Il corteo si muove dal piazzale S.Francesco d’Assisi lungo via Corsica fino alla Chiesa del Sacro Cuore a Carignano. Il feretro, appoggiato su un affusto di cannone e avvolto nel Tricolore, viene scortato da sei Carabinieri in Alta Uniforme e sette Incursori uno dei quali reca un cuscino con le decorazioni e i gradi militari. Nutrita la presenza di Gonfaloni e Bandiere, Autorità civili e militari e soprattutto una grande folla di amici e gente comune. Gli onori sono resi dai reparti armati della Marina Militare in particolar modo dal plotone del Raggruppamento subacquei ed incursori "Teseo Tesei". All’ingresso nella chiesa la Banda della Marina intona la Marcia Funebre. Ai funerali sono presenti non solo le rappresentanze della Marina Militare, ma tutti coloro che, per i loro vari servizi, hanno nuclei subacquei in organico: Carabinieri, Polizia di Stato, Vigili del Fuoco, Guardia di Finanza, ecc. e tutte le Associazioni d’Arma e Combattentistiche di Genova e di La Spezia. Gli onori ufficiali sono tributati dal Capo di Stato Maggiore della Difesa Ammiraglio DI PAOLA con il Capo di Stato Maggiore Ammiraglio BIRAGHI con la presenza del Comandante del Dipartimento Marittimo di La Spezia Ammiraglio LERTORA, del Comandante degli Incursori Ammiraglio PAPERINI, del Prefetto di Genova Dott. Giuseppe ROMANO, dal Sindaco di Genova Prof. Pericu, delle rappresentanze del Comune, Provincia e Regione, e della locale Questura. Officia la Santa Messa l’Ordinario Militare Monsignor BAGNASCO, tra una enorme folla che gremisce la Chiesa del Sacro Cuore e San Giacomo di Carignano, e l’ampio sagrato.
I familiari avevano espresso il desiderio che le spoglie fossero accolte nel Pantheon del Cimitero di Staglieno di Genova ove vengono tumulati i genovesi illustri. Per ragioni politiche, invece la giunta comunale ritenne la richiesta irricevibile a causa delle connotazioni “fasciste” del loro congiunto. Viene alla mente la conclusione di un racconto di Giovannino Guareschi. Il sindaco Peppone, dopo avere ascoltato il dibattito col quale il consiglio comunale ha stabilito di non esaudire la richiesta, in punto di morte, della vecchia maestra del paese d'essere sepolta con la "sua" bandiera, quella con lo stemma, comunica che invece si farà come voleva la maestra, poiché "rispetto più lei da morta che tutti voi da vivi". Ferraro è stato accolto da Trieste ove riposa insieme alla moglie Orietta Romano, nella di lei tomba di Famiglia nel cimitero di S.Anna, nel campo 11.
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