Didattica Subacquea

Le basi didattiche

L’insegnamento e l’organizzazione didattica sono settori in cui Luigi Ferraro ha lasciato un segno indelebile contribuendo in maniera fondamentale alla loro diffusione e sviluppo.
Era professore di Educazione Fisica formatosi all’Accademia della Farnesina, celebre per la durezza e severità del suo sistema. Per molti anni insegnò nelle scuole con passione e dedizione; quindi ad una solida preparazione di base univa un’esperienza concreta. Queste caratteristiche frutto di studi ed impegno erano completate dalla dote naturale di comprendere e parlare all’animo umano.
Una sintesi della filosofia didattica è riportata nel libro “Una Fiamma negli Abissi”

“Si è sempre ripetuto nell'istruire, che il mondo sommerso è un universo completamente nuovo in cui l'uomo si trova in un elemento non suo ad un punto tale da dover dimenticare tutte le abitudini ancestrali e gli istinti congeniti. Diventa così necessario far "passare" per il cervello ogni minima azione, anche la più automatica, in modo tale da essere sempre consapevoli di cosa si stia facendo e del suo perché.
La base fondamentale di formazione del subacqueo è il raggiungimento del più totale e profondo AUTOCONTROLLO, premessa indispensabile per non perdere la testa e quindi la vita, nell'ambiente ostile che lo circonda.
E’ necessario, per diventare subacquei, acquisire acquaticità prima, subacquaticità poi attraverso qualsiasi esercizio, anche banale, che raggiunga lo scopo di portare l'allievo ad essere sempre padrone di sé in ambedue le circostanze. Come ad esempio velocità e resistenza, giochi in acqua, trasporto oggetti, sostentamento pesi, ecc.
Come s'impara a camminare camminando, così s’impara a stare in acqua stando in acqua; continuamente, oltre i limiti della noia e della stanchezza, finché si arriva al punto che stare in terra o in acqua non fa più differenza.
Lo stesso criterio vale per la subacquaticità.
Un ulteriore punto della massima importanza formativa è quello relativo all'insegnamento ed alla pratica dell'apnea; primo, perché è un ottimo esercizio che contribuisce in modo determinante alla padronanza di sé, secondo, perché alla padronanza psichica aggiunge un aumento di autonomia respiratoria che può essere la carta decisiva in situazioni di emergenza o di difficoltà impreviste. Per quanto riguarda le modalità d'insegnamento è opportuno seguire il criterio di svolgere la maggior parte dell'addestramento in piscina perché l'istruttore abbia la possibilità di vedere e seguire da vicino ogni particolare dell' esercizio ed eventualmente di correggerlo durante 1'esecuzione ed anche perché l'ampiezza del bacino consente una reiterata esecuzione dei movimenti con prolungata possibilità di controllo. Quest'uso si è oggi generalizzato”.
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Le prime esperienze

I primi corsi Ferraro li tiene nel 1948 all’Isola d’Elba per conto della Cressi e con la collaborazione del Touring Club Italiano, l’anno seguente a Ischia e nel 1950 alle Tremiti a bordo di un moto-cutter, prima crociera-scuola-sub al mondo.
Dal 1952 inizia l’addestramento dei Sommozzatori dei Vigili del Fuoco e dal 1953 anche dei Sommozzatori per Carabinieri e Guardia di Finanza.
Sempre in quegli anni forma con Duilio Marcante un sodalizio che fu base di lancio della subacquea moderna in Italia e quindi in Europa e nel mondo. Mentre Ferraro poi si dedica all’Azienda che aveva fondato nel 1962, Marcante prosegue ad occuparsi di didattica costituendo quel Centro Federale di Nervi da cui sono passati tutti gli Istruttori Federali fino alla fine degli anni ’80.

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Ferraro illustra il funzionamento dell’Aro agli allievi della prima scuola sub all’Isola d’Elba nel 1948
Ferraro illustra il funzionamento dell’Aro agli allievi della prima scuola sub all’Isola d’Elba nel 1948


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