La seconda azione si svolge nel porto di Mersina il 9 luglio. Alle 22,20 Ferraro scende in acqua e inizia a nuotare in direzione del mercantile Kaituna alla fonda a due-tre chilometri di distanza. All'una di notte è a una quarantina di metri dal dritto di prora dell’obiettivo. Sulla superficie dell' acqua galleggia avvicinandosi lentissimamente alla nave la reticella che nasconde il suo volto: un ciuffo d'alghe brune. Quando il suo corpo incontra l'acciaio del bulbo, l'incursore resta immobile: deve recuperare, rallentare il battito cardiaco, il ritmo della respirazione. Riprende ad andare. Ora il ciuffo d'alghe brune rotola lentamente scivolando sulla fiancata di dritta della nave.
In corrispondenza con l'aletta antirollio di quel lato si ferma, lentamente scompare sott' acqua. Ferraro ha iniziato a respirare l'ossigeno puro del suo ARO e s'è immerso. Si porta dietro una sensazione inquietante, di aver rilevato, al tatto naturalmente, la presenza d'una verrina, quel cavo che viene fatto passare da una murata all' altra sotto la chiglia, e poi fatto scorrere, da prora a poppa e viceversa, per controllare che non vi siano corpi estranei, magari cimici o mignatte o altre diavolerie escogitate dal nemico. L'incursore trova subito l' aletta, si porta verso la parte posteriore, fissa il primo bauletto, ne squarcia il galleggiante, estrae la sicura della spoletta. E uno. Ora, senza perdere il contatto con l'aletta, si dirige verso la parte anteriore, dove va piazzato il secondo bauletto. Maledizione! La verrina c'è. Ferraro è perplesso, incerto, preoccupato. Ma decide di piazzare la seconda carica. La fissa per bene con i 'sergenti', compie tutti i gesti necessari per mettere il bauletto in condizioni di 'pronto all'esplosione'. Ma è colto dal dubbio: "e se li togliessi, i bauletti? Se li scoprissero con la verrina ... " Controlla il 'ponticello di scorrimento': ne ha collaudato lui stesso la funzionalità, è un dispositivo ideato e costruito proprio per ingannare le verrine del nemico: "ma no ... funzionerà, non li troveranno mai ... " Abbandona l'aletta, si porta al centro dello scafo, segue l'andamento della chiglia fino al dritto di prora. All’1 e 40 torna a respirare l'aria di mare, ripete la "passeggiata" d'una quarantina di metri per allontanarsi a 'nuoto in piedi' dalla verticale della nave insidiata. Il suo volto è ritornato ad essere un cespuglio d'alghe brune che galleggia pigro sullo specchio dell' acqua. E finalmente, leggero, si distende e nuota il più veloce possibile. Alle 3 del mattino Ferraro è di ritorno alla spiaggia. Il Kaituna, in seguito all’esplosione dei bauletti, verrà gravemente danneggiato e, per evitare l’affondamento, portato ad incagliarsi sulle coste di Cipro. (1)
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